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Peti niuri     
Il nome rispecchia la particolarità degli Scorranesi che, essendo raccoglitori di olive, avevano le estremità dei piedi nere, perché, durante la raccolta delle olive, camminavano scalzi e si sporcavano con la terra.

Cucuzzari
Il nome si rifà all’intensa coltivazione di cucuzze (zucchine) nella zona ma viene inteso anche in senso spregiativo col significato di gente stupida, teste di zucca.

Capi ntummate     
Erano gli abitanti nei dintorni della Porta Fausa (Discesa Re Ladislao / via Crispi).                                                                               
Un tempo gli abitanti di questo rione, detto della "Porta Fausa (falsa)" si chiamavano "Le capi ntummate" (= "teste piegate" in senso di doveroso rispetto ai nobili signori e sempre pronte ad obbedire). Le Capi ‘ntummate si identificavano nei servi pronti a riverire il signore con un “Buongiorno ssiggnurìa”, abbassando la testa.

Capi rizze    
Erano gli abitanti nei dintorni di Porta Terra, detto anche Arco di S. Domenica.       
Le Capi Rizze, lu capu rizzu ( cioè teste gloriose, teste calde non facilmente inquadrabili, teste indomite) sono in relazione con la presenza del Sedile, sede dell’Università (Comune) dove venivano prese tutte le decisioni più importanti con la massima trasparenza.

Culonne armate     
Erano gli abitanti nei dintorni  di Porta Nuova (P.zza Vitt. Emanuele / Via Umberto I).
Le culonne armate erano gli armigeri dei feudatari, persone che lavoravano presso la corte ducale ed erano gente di stazza, che facevano il mestiere delle armi, quindi colonne armate, gente in buona salute.  

Coji munnizze      
Erano gli abitanti nei dintorni della Porticeddha (Via E. Scauro / Via L. Pellegrini)     
I Coji munnizze erano quelli che si occupavano di pulire il borgo dall’immondizia, erano la parte più povera dell’abitazione e abitavano il ghetto ebraico che era un po’ malvisto dal paese.

 

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