Pin It
IL SEDILE

sedileScorrano conserva tutti gli edifici delle sedi municipali dal secolo XV, quando furono riconosciute le autonomie locali dagli Aragonesi, fino ad oggi: il Sedile Universale in Via Umberto 1 (già Via di mezzo), il Municipio vecchio, in Via Pio XII (già Via della Chiesa) e Palazzo Veris, in Piazza Municipio. 

L'attuale edificio, ad un solo piano, presenta la facciata con i caratteri costruttivi tipici della seconda metà del XIX secolo. L'unico elemento decorativo antico visibile è costituito da uno stemma civico del paese e da un'epigrafe latina del XVII secolo, incisa e dipinta entro un cartiglio, che menziona il restauro della fabbrica eseguito a spese del sindaco Giuseppe D'Apo.

La destinazione odierna a casa di civile abitazione risale alla metà dell'Ottocento quando l'edificio fu alienato dal Comune a privati e, successivamente, fu costruito l'edificio del Municipio vecchio alla Via della Chiesa accanto alla Chiesa della Purificazione di Maria.

Notizie a cura di Giovanni Giangreco

 

 

 

 

 

PORTA TERRA (detta PORTA DI SANTA DOMENICA oppure ARCO DI SANTA DOMENICA)

 portaterra 1E' la porta urbana più antica della Terra d'Otranto ancora superstite. Rappresenta l'ingresso principale alla città di Scorrano e per molti secoli è stata anche il simbolo della città per tutti coloro che vi giungevano da ovest seguendo il percorso delle strade che partivano o giungevano a Scorrano. Da qui, infatti, si usciva per recarsi negli antichi capoluoghi di Otranto, prima, e Lecce, poi; la denominazione più longeva della strada che la attraversa, infatti, è stata Via di Lecce per indicare il percorso più importante che si poteva fare quando si usciva dalla Porta Terra e si partiva da Scorrano. 

La denominazione Porta di Santa Domenica risale al 1600 quando vi apparve la Santa Patrona per liberare la città dalla peste. Molti anziani ricordano che su una delle due torri poste a difesa della porta vi era la cosiddetta Casa di Santa Domenica, la casamatta fortificata delle guardie delle mura dove, secondo la pia leggenda popolare, la Santa era apparsa. Dentro l'angusto vano si conservavano " sopra un tavolo di legno le stoviglie di terracotta e la sedi usate dalla Santa nella Sua Casa quando abitava sulla porta per essere conosciuta dagli Scorranesi che, prima dell'apparizione non La conoscevano".

Secondo gli studi più accreditati la Porta risale al secolo XV. …

Leggi la scheda completa a cura di Giovanni Giangreco

 

 

 

 

TORRE DELL’OROLOGIO

 torre orologioL'orgoglio civico degli Scorranesi nel passato è stato espresso sempre ai massimi livelli con la costruzione di monumenti simbolo della città: le mura e le porte urbiche a difesa dai nemici, il Sedile e il Municipio a difesa dei diritti della comunità, la Torre Civica come simbolo della riconquistata libertà nei confronti del feudatario.

Dopo l'eversione della feudalità, al tempo di Gioacchino Murat, ci fu un movimento di affermazione dell'orgoglio municipale che doveva concretizzarsi in un edificio pubblico posto nel luogo pubblico più simbolico della città: la piazza. Qui ci si incontrava per il mercato, per cercare lavoro, per scambiarsi informazioni, per stipulare contratti, insomma la piazza era il centro vitale della città. Allora si decise di costruire la torre civica con l'orologio, segno di modernità rispetto alla meridiana ritenuta, probabilmente un legame col passato che doveva essere superato.

Fu scelto l'angolo della piazza più vicino al Sedile, antica sede del "parlamento locale" e delle "libertà" civiche, almeno fino a quando durò il tempo degli Aragonesi che lo istituirono; lontano, comunque, dalla sede feudale che, anche se aveva modificato il castello in palazzo residenziale per presentarsi al popolo con un'immagine meno truce di quella militare, rimaneva sempre invisa per quelle continue angherie e soprusi che continuava a perpetrare nei confronti della comunità e dei singoli. …

Leggi la scheda completa a cura di Giovanni Giangreco

 

 

 

 

indietro

No result.