Sec. XVII-XVIII
A cavallo dei secoli XIX e XX, infatti, nel momento in cui venne realizzata la costruzione di un palazzo ove andò ad abitare l'arciprete Ignazio Filippo, venne distrutto il precedente impianto architettonico che ci avrebbe potuto aiutare a capire, attraverso lo studio della sua composizione, il suo utilizzo. Conosciuta in passato come "casa dei preti" la costruzione all'interno della quale sono stati rinvenuti i dipinti murali durante lavori di risanamento degli intonaci, è costituita da un unico vano voltato a botte ed appartiene ad una casa a corte.
EDIFICIO: Casa di civile abitazione ubicata nel centro storico di Scorrano (Lecce)in via Gioacchino Volante, n. c. 21, al piano terra.
Non possediamo notizie documentate relative all'edificio oggetto di questo intervento di recupero. La sua ubicazione posta nel centro storico di Scorrano, dentro la cinta muraria del borgo antico, non consente di formulare particolari ipotesi circa la sua destinazione originaria. Neppure l'impianto urbanistico del sito, indagato sotto questo aspetto, aiuta più di tanto nella comprensione della sua funzione perché la sua articolazione originaria, già visibilmente compromessa e modificata attraverso i secoli, mostra evidenti anche le trasformazioni architettoniche ultime, perpetrate anch'esse ai danni del contesto più antico.A cavallo dei secoli XIX e XX, infatti, nel momento in cui venne realizzata la costruzione di un palazzo ove andò ad abitare l'arciprete Ignazio Filippo, venne distrutto il precedente impianto architettonico che ci avrebbe potuto aiutare a capire, attraverso lo studio della sua composizione, il suo utilizzo. Conosciuta in passato come "casa dei preti" la costruzione all'interno della quale sono stati rinvenuti i dipinti murali durante lavori di risanamento degli intonaci, è costituita da un unico vano voltato a botte ed appartiene ad una casa a corte.
I dipinti murali rinvenuti fortuitamente durante l'esecuzione dei lavori di risanamento degli intonaci del vano, per quanto è dato vedere al momento, si sviluppano, ad andamento orizzontale, lungo la volta in prossimità delle reni, sul camino e sulla parete meridionale. Le immagini attualmente riconoscibili sono dei tondi con cornice entro i quali sono raffigurati paesaggi con scene di genere e immagini sacre. Le figure dipinte entro i tondi sono sorrette, quasi tutte, da putti alati posti ai margini delle rispettive cornici; il tutto è incastonato all'interno di un apparato decorativo costituito da fasce perimetrali a festoni di foglie e da elementi fitomorfi (fiori e foglie a volute che risolvono i confini delle fasce decorate). Sulle lunette poste all'ingresso del vano emergono due figure di soldati, probabilmente saraceni, che sembrerebbero posti a guardia dell'accesso al vano...
Leggi la scheda del Progetto di recupero e restauro degli affreschi , a cura di Giovanni Giangreco
