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epigrafiIl documento "Per le iscrizioni di Scorrano" è stato scritto da Giovanni Giangreco, in occasione della pubblicazione del calendario 2008 da parte della Pro Loco.

Gli studi sulle iscrizioni esistenti lungo le quinte stradali delle città del Salento, in particolar modo quelle incise su case e palazzi, hanno conosciuto in questi ultimi anni un fiorire degli studi che hanno coinvolto ricercatori e studiosi i quali, sistematicamente, rilevano le tracce di questi segni della cultura di Terra d'Otranto per comprenderne meglio il valore culturale e la portata del livello letterario diffuso. Se ci fermiamo al solo dato quantitativo l'impressione che riceviamo dall'osservazione delle numerose iscrizioni superstiti ci induce ad una valutazione positiva di questo fenomeno perché testimonia il livello culturale di un intero popolo per un periodo che comprende almeno cinque secoli della sua storia. Questo dato però, se confrontato con quello delle distruzioni continue che l'esperienza cui ognuno di noi assiste quotidianamente nel luogo dove abita - senza che nessuno fermi le mani della folta schiera dei vandali - permette di avere un metro efficace per valutare l'avanzamento impetuoso del fai da te.  E questo comportamento, nel settore dei beni culturali, significa soltanto procurare danni irreparabili al patrimonio culturale di tutto un popolo. Perché l'edificio o l'oggetto antico che abbiamo ereditato o acquistato non è mai tutto nostro; il suo valore culturale appartiene a tutti. Noi siamo solo i custodi fintanto che lo possediamo perché la sua rilevanza culturale supera anche la vita nostra e quella dei futuri possessori; come è accaduto per coloro che ci hanno preceduto. Proprio questo significa valore culturale.  Spesso la mancanza di umiltà da parte di chi crede di avere buona volontà di recupero produce gli stessi danni dell'ignoranza.  E soltanto perché quasi nessuno ha l'umiltà di rivolgersi a chi queste cose conosce! Come farebbe se fosse afflitto da un male fisico rivolgendosi ad un medico.  Molti credono, per esempio, che basta comprare una casa nel centro storico, oppure favorirne la vendita al forestiero danaroso di turno - magari facendo anche un buon affare -per pensare di contribuire al recupero del centro storico del proprio paese! Senza regole e all'insegna di uno spontaneismo libertario, frutto di una malintesa idea di liberalità economica che altro non è che il vecchio, collaudato, tentativo di operare furbescamente, traslato pari pari da precedenti esperienze maturate nella cultura dell'abusivismo edilizio.  Ma questa riflessione ci porterebbe (apparentemente) molto lontano - come si suol dire -  in quanto obbligherebbe a ripensare quei modelli di comportamento amministrativo e culturale che avevano, ed hanno, (e, ahimè, avranno!) il solo scopo di sostenere coloro i quali della politica non hanno scelto un progetto ideale.  Quello che abbiamo scelto, per tutti, è l'idea che se conosciamo e impariamo a conservare le iscrizioni incise sugli edifici storici di Scorrano, conosceremo meglio la cultura e l'anima degli Scorranesi, che le hanno prodotte; i nostri padri, i quali ce le hanno lasciate in eredità per ammonire, noi posteri, a professare quella stessa cultura che ha consentito loro di realizzare le testimonianze che oggi definiamo culturali e rappresentano l'essenza della nostra identità.  Speriamo che questa iniziativa della Proloco sia il primo passo verso un progetto di recupero di tutte le epigrafi presenti nella nostra città.  

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