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dialetto presicceUn vocabolario on line " Il dialetto salentino come si parla a Scorrano" del prof. Giuseppe Presicce

 
"Il dialetto come luogo della memoria: è questa la condizione psicologica ed affettiva da cui è nato il presente lavoro, una condizione, tutto sommato, analoga a quella da cui nasce la poesia. Tornare indietro nel tempo, recuperare le proprie radici fa bene allo spirito, fa bene all'anima, serve ad affermare la propria identità. Ed allora il recupero di un suono antico, di una parola dimenticata si trasforma in un atto di (ri)creazione e, quindi, di vita. Così concepito e così avviato, però, il lavoro rischiava di risultare, oltre che estemporaneo, un impegno di portata esclusivamente personale. Ben presto, perciò, all'istanza di tipo evocativo, se ne è aggiunta una di carattere "scientifico" come ripresa di un interesse lontano nel tempo e risalente agli anni universitari. Il "dialetto salentino", allora, ha smesso di essere soltanto una ricostruzione di suoni da recuperare nella propria intimità per diventare "documento", testimonianza di una società e di una civiltà ormai lontane nel tempo. A questo punto bisognava mettere da parte l'originario modo di lavorare improntato alla semplice, disorganica registrazione "memoriale" a vantaggio di un'impostazione il più possibile strutturata e sistematica. La compilazione di un vocabolario, però, non è mai opera esclusiva e solitaria di uno studioso, ma presuppone ed implica un lavoro di ricerca e supporto di un certo numero di collaboratori. Ciò è vero per un dizionario di una qualunque lingua, per la quale si può contare su una più o meno lunga tradizione scritta oltre che sull'uso vivo e corrente del parlato, ma è ancora più vero per il dialetto, la cui trasmissione tra le generazioni avviene quasi esclusivamente attraverso l'oralità. A ciò si aggiungano la pressione livellatrice esercitata dalla lingua nazionale attraverso la scolarizzazione di massa e l'omologazione operata dai mass media. Conseguenza: il presente vocabolario, nato da un moto sentimentale ed alimentato dalla memoria di chi il dialetto salentino lo parla e lo ama da oltre sessant'anni, ad ogni passo rischia di incorrere in imprecisioni, lacune, abbagli. Non meno rilevanti le difficoltà compilatorie derivanti dallo strumento prescelto, quello digitale, certamente innovativo e più accattivante rispetto al cartaceo, ma alquanto problematico per un dilettante qual è l'autore. Tali problemi, se non eliminati completamente, potrebbero essere notevolmente ridimensionati con il contributo di tutti coloro che, coltivando lo stesso interesse per lo studio del nostro dialetto o anche soltanto parlandolo, supportati magari dall'esperienza di qualche familiare o amico anziano, intendano fornire consigli, indicazioni lessicali e semantiche, testimonianze, segnalazioni di anomalie, o anche soltanto pareri ed osservazioni. Da una simile, meritoria, collaborazione alla presente opera non potrà non derivare un significativo arricchimento e potenziamento.
Collabora anche tu esprimendo un tuo parere qui di seguito (Rispondi) o compilando il modulo di contatto per consigli, segnalazioni, testimonianze ecc."
 
Prof. Giuseppe Presicce
 
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