Si è svolta, il 1° settembre 2018, la seconda rievocazione medievale, un viaggio nella storia con quasi cinquanta figuranti, per celebrare la presa di possesso del feudo da parte di Pietro De Noha, nominato nel 1291 feudatario del suffeudo di Scorrano, da parte del principe di Taranto, nonchè re di Napoli e Sicilia, Carlo II d'Angiò. Una splendida cornice di dame e cavalieri, in abiti d'epoca, hanno accompagnato in corteo il feudatario Pietro de Noha e la consorte, interpretati da Adolfo Scoletta e Giuseppina Toro, il quale, partendo dalla sede della Pro Loco, si è snodato lungo alcune strade del paese fino al centro storico, preceduto dal Gruppo Sbandieratori Battitori Nzegna di Carovigno. Il banditore, degnamente rappesentato da Angelo Leanza, ha annunciato ai vari angoli frequentati da capannelli di persone l'ingresso e la presa di possesso della Terra di Scorrano da parte del feudatario Pietro di Noha. La presa di possesso, nel passato, aveva un rituale tutto suo da rispettare: la consegna delle chiavi della Terra di Scorrano al nuovo feudatario, al momento dell'arrivo sotto l'arco della Porta Terra, dietro presentazione delle lettere credenziali di concessione del feudo e di giuramento di fedeltà del vassallo al suo signore; la lettura delle stesse da parte dell'araldo sul sagrato della Chiesa; il giuramento, sul vangelo, di buon governo della Terra di Scorrano e di obbedienza al suo Signore Carlo II d'Angiò da parte di Pietro de Noha, il nuovo feudatario; il giuramento di fedeltà e obbedienza del sindaco e degli eletti dell'Università della Terra di Scorrano al nuovo feudatario; il canto del Te Deum, per ringraziare il Signore, ad opera della Schola Cantorum Francescana di Scorrano. La rappresentazione scandita dal suono di trombe e tamburi del gruppo di Carovigno è stata seguita in religioso silenzio. I testi e il canto del Te Deum in latino sul sagrato della Chiesa madre hanno creato un'atmosfera magica, d'altri tempi. Il corteo storico ha avuto il suo epilogo in Piazza Municipio, dove il banditore ha annunciato l'inizio della fiera, che è cominciata quando il feudatario ha compiuto l'ultimo atto simbolico, lasciando cadere per terra un fazzoletto. Interpreti principali della teatralizzazione dell'evento sono stati Adolfo Scoletta (feudatario), Giuseppina Toro (moglie del feudatario), Giovanni Amato (secondo banditore), Salvatore Mastroleo (araldo del signore), Antonio Leanza (capitano del castello di Scorrano), Piero Palumbo (sindaco dell'Università di Scorrano), Gianluca Vero (soldato). Escapeta, sardamone, pittule, porchetta, cervogia, vino, serviti da soci della Pro Loco in costume da monaci e da dame, hanno allietato le persone affluite nella Piazza del Borgo, avvolta da una atmosfera di luci, bancarelle, figuranti e musica medievale, a cura di Sebastiano Micocci e dei musicisti dell'Associazione “F. Panarese”, guidati dal maestro Gianluca Milanese. Giochi medievali per bambini a cura dell'Azione Cattolica, falconieri, arcieri impegnati in un torneo hanno animato Largo Frisari e Discesa Re Ladislao.
Per la buona riuscita dell'evento un grazie va anche al Piccolo Teatro Scorranese, all'associazione Teatro e Musica, all'associazione Euterpe, al Circolo Ippico Fanò, all'Amministrazione Comunale, all'assessore Adriana Maraschio, che ha offerto la bicicletta per la lotteria.
La rappresentazione, la ricerca storica e la scrittura dei testi sono stati curati dal socio Bruno Nicolardi. Un grande plauso va alla coppia Daniela Cesari e Gianluca Vero, veri animatori dell'evento che si sono spesi con impegno, competenza e senza badare al sonno. Naturalmente non posso dimenticare il Presidente della Pro Loco, Piero Palumbo, e il gruppo dei soci che hanno lavorato indefessamente. Una cosa è certa: l'evento ha contribuito a formare un gruppo di soci generoso, convinto che l'evento è la strada giusta per valorizzare Scorrano e il suo centro storico.
Un ultimo ringraziamento va agli sponsor.
Bruno Nicolardi